Sulla scia di un progetto promosso da Iprase qualche anno fa, gli studenti delle classi prime si sono cimentati nella scrittura di un diario personale che di settimana in settimana prevedeva un tema diverso. Eccone una selezione!
DIARIO DELLA MUSICA CHE ASCOLTO
19 dicembre 2018
Caro diario,
Oggi ti parlo della musica che ascolto. La musica è parte di me, ascolto FRENCHORE, PSYTRANCE, HARDSTYLE, TECKNO e RAP.
La mattina quando sono in corriera ascolto musica per darmi energia.
Anche quando sono arrabbiato o nervoso ascolto un po’ di musica e questo mi fa passare tutto. Non tutti ascoltano la musica che ascolto io, d’altra parte ognuno ha i suoi gusti. Mio papà ad esempio ascolta molti generi di musica tranne lo stile melodico “lagnoso”. Molte persone pensano che la musica che ascolto io sia musica per gente “poco raccomandabile” perché non è tradizionale, perché non è commerciale (difatti non la passano mai alla radio). A me sinceramente non interessa cosa pensano gli altri dei miei gusti musicali. So che per me la musica è ricarica, energia, “rifugio”, terapia, benessere, dimensione individuale, ma anche di gruppo. Non mi separerò mai dalla “mia” musica!
Caro diario, adesso vado, ti scrivo domani.
Teckno
DIARIO DI NATALE
Caro diario,
oggi voglio raccontarti del mio Natale, ma non del pranzo o la cena bensì del viaggio che ho fatto per arrivare dai miei parenti in Val di Non. In macchina eravamo io, mia sorella, mio nonno e mia nonna.
Siamo partiti in ritardo dato che mia nonna non sapeva se mettere la maglia con le rose rosse o quella con i ghirigori rossi (alla fine ha scelto quella con le rose).
Quindi siamo partiti con mio nonno parecchio arrabbiato, questo significa che a ogni auto che ci sorpassa equivale un insulto diverso. Per fortuna dopo 20 minuti si è calmato, ha acceso la radio e ci siamo messi a cantare come matti.
Dopo circa mezz’ora di continuo cantare mio nonno mi ha chiesto di mettere sulla cassa la canzone In my feeling. In quel momento mi sono chiesta: come fa mio nonno a conoscere questa canzone?
Comunque lo accontentai, misi la canzone e come quasi tutte le persone del mondo sapeva cantare solo il ritornello. Così finì questo strano viaggio.
XXX
DIARIO DI QUELLO CHE I NOSTRI GENITORI CI RACCONTANO DELLA NOSTRA INFANZIA.
15 novembre 2018
Caro diario,
oggi ti racconto qualcosa di quando ero piccola.
L’altro giorno stavo parlando insieme a mia madre e uscì l’argomento “infanzia”.
Allora lei iniziò a raccontarmi che quando ero piccola, fino all’età di quattro anni, ogni volta che ridevo vomitavo perché avevo lo stomaco debole. Lei insieme a mio padre non sapevano più cosa fare perché si erano stufati di pulire ogni volta.
Un giorno mio nonno mi raccontò una barzelletta e io cominciai a ridere così tanto che sembrava mi vomitassi l’anima, quindi i miei genitori, spaventati, mi portarono al pronto soccorso, dove risolsero con delle medicine. Poi col tempo questo disturbo mi passò e loro ne furono molto felici.
Sarà per questo motivo che oggi tutti mi dicono che sono una persona seria!?
Ora vado, a presto.
A-girl
DIARIO DELLO SPORT
Venerdì, 11 gennaio 2019
Caro diario,
oggi ti voglio parlare dello sport che pratico e che avrei voluto praticare.
Il mio sport preferito è lo sci; a cinque anni ho iniziato a praticare questo sport. Mi è sempre piaciuto e mi piace molto anche adesso, però se ci fosse più neve per fare fuori pista sarei più felice. Ogni anno partecipo a due gare; la mia prima gara la feci il 1 aprile 2012 e da allora vinco sempre una coppa, per 12 volte mi sono qualificata nelle prime posizioni. La cosa che mi diverte di più di tutto questo è che arrivo sempre al traguardo prima di mia sorella. Spesso con me veniva a sciare anche l’altra mia sorella (quella maggiore) e mio nonno, lui aveva un paio di racchette da neve dove all’interno c’erano delle boccette dalle quali si beveva la grappa! La cosa simpatica di mio nonno è che lui passa più tempo all’interno dei rifugi che a sciare. La cosa negativa è che questo sport lo posso praticare solo in inverno. La cosa negativa è che questo sport lo posso praticare solo in inverno.
La cosa negativa è che questo sport lo posso praticare solo in inverno.
Ora devo andare, ti scrivo presto.
Cuoricino
DIARIO SUI TORTI SUBITI O INFLITTI
12 febbraio 2019
Caro diario,
quest’ oggi ti parlo dei torti subiti, di quelli un po’ strani; due anni fa, alle medie, un mio compagno di classe mi ha rubato 20 euro che quel pomeriggio mi sarebbero serviti per pranzare fuori casa. Si è scoperto subito che era stato lui per due motivi: è stato l’unico a salire in classe durante la ricreazione e i 20 euro trovati addosso a lui erano piegati in un modo che solo io utilizzavo. Inoltre quel compagno aveva scatenato una rissa tra la coordinatrice di classe e la professoressa di italiano: la prima difendeva il mio compagno, la seconda difendeva me. La cosa più strana è che quel compagno adesso è uno dei miei amici più stretti…subito dopo l’episodio non ci siamo considerati, ma scoprendo che dopo le medie avremmo fatto la stessa scuola, cioè l’alberghiera, abbiamo iniziato a frequentarci, scoprendo di starci simpatici! Quindi non tutti i torti sono insuperabili, a volte si può dimenticare.
Ora ti lascio.
Red Devils
DIARIO SUI TORTI SUBITI O INFLITTI
14 febbraio 2019
Caro diario,
questa volta ti racconto di un torto che ho subito proprio oggi. Questa mattina mi sono svegliata tutta contenta perché è San Valentino e quindi mi aspettavo di ricevere un messaggino carino da parte del mio ragazzo. Invece, quando ho guardato il telefono, c’era scritto solo un misero “Buongiorno” e questa cosa mi ha fatto arrabbiare tanto. All’inizio ho deciso di non rispondere per vedere la sua reazione, solo che non è successo nulla.
Questi maschi non capiscono proprio nulla! La prossima volta gli farò un cartello con scritto: “14 FEBBRAIO – giorno di San Valentino, OBBLIGATORIO scrivere una frase romantica alla propria fidanzata!”. Forse così si ricorderà di farlo…
Per oggi è tutto. A presto.
A.
DIARIO DEL TEMPO PERSO
(tratto da una storia vera)
26 febbraio 2019
Caro diario,
oggi ti parlo di un fatto accaduto circa un mese fa. Ovviamente ero con Pasket,
lui ha avuto recentemente una brutta storia con il suo cellulare: praticamente suo fratello glielo ha requisito perché si era rotto. Quindi Pasket ha preso un telefono “da battaglia” che aveva alle medie (che all’epoca di Gesù cristo era come avere un Iphone x adesso)…beh entriamo nel vivo del racconto, lui ascolta musica, tanta musica. Però con il suo cellulare scassato (che poi si è rotto anche quello) era praticamente impossibile scaricare musica, quindi mi ha chiesto di scaricargliene un po’ dal mio, per poi mandargli i brani. Inizialmente mi sono rifiutato, poi lui ha insistito, ma io ho rifiutato di nuovo. Tu ti chiederai perché mi ostinavo a dirgli di no, beh semplicemente perché la sua musica non mi piace neanche un po’… Solo che alla fine Pasket mi ha fatto pena…mi sono intenerito e ho iniziato a scaricare la musica che mi ha chiesto. C’è stato un problema però… tu non hai idea di quante canzoni fossero, avrei potuto costruirci un ponte fino alla luna.
Beh ti chiederai qual è il senso di questa storia, adesso te lo spiego, ho perso talmente tanto tempo a dirgli di no e poi a scaricare le sue canzoni (e in seguito eliminarle dal mio telefono) che ci avrei fatto una vita. Proprio un esempio di tempo perso!
Adesso ti lascio
Il bambino della strada
DIARIO DELLE COSE CHE HO SENTITO E CHE NON AVREI VOLUTO SENTIRE
1 marzo 2019
Caro diario,
oggi ti parlo di una cosa che non avrei mai voluto sentire.
Ero piccolo, avevo 10 e possedevo un coniglietto da compagnia. Lui si chiamava “Biscotto” perché aveva un colore marrone come quello dei biscotti ed era molto affettuoso. Con lui ci giocavo molto e mi divertivo a prenderlo e farlo saltare sul divano o sul letto, poi lui a volte si arrabbiava e mi mordeva, ma io gli volevo bene comunque.
In primavera Biscotto ha iniziato a stare male. Io vedevo che non era più tanto agile, non giocava, non si muoveva tanto e non mangiava, ma pensavo fosse solo stanco.
Dopo alcuni giorni Biscotto morì, ma la mamma mi disse che l’aveva portato alla fattoria di un contadino per farlo stare con gli altri conigli, in compagnia.
Qualche settimana dopo sentii mia mamma e la zia che parlavano di Biscotto, dicendo che era morto di vecchiaia. Io ci rimasi molto, molto male.
Ora diario vado, ciao, ti saluto.
Alessio